Facciata
Cappella Baroncelli
Cappella Castellani
Cappella Maggiore
Cappella Bardi
Cappella
Peruzzi
Cappella Bardi di Mangona
La Basilica
di Santa Croce
Nel 1228 è testimoniata l’esistenza di un primo piccolo
oratorio costruito dai francescani in una zona paludosa in prossimità
della riva nord dell'Arno. L'edificio fu ampliato intorno alla metà del secolo,
ma le dimensioni non erano ancora sufficienti per accogliere i numerosi fedeli che
lo frequentavano, tanto che il 3 maggio 1295 venne gettata la prima pietra di un nuovo edificio, quello attuale.
Fu una cerimonia solenne, accuratamente descritta da Giovanni Villani, alla quale presero parte non solo i rappresentanti del
potere religioso e politico della città, ma anche «tutta la buona gente
di Firenze, uomini e donne».
Santa Croce accolse inizialmente i sepolcri delle famiglie della zona circostante; poi
nel Quattrocento, con le tombe dei cancellieri della Repubblica Leonardo Bruni e Carlo Marsuppini,
divenne custode della memoria dei fiorentini illustri. I monumenti a Michelangelo,
eretto dal 1564, e quelli più tardi a Galileo e Machiavelli ispirarono Ugo Foscolo che
nel carme I Sepolcri, del 1807,
indica Santa Croce come «Tempio delle itale glorie», segnandone il passaggio
da Pantheon della città di Firenze a Pantheon
degli Italiani.
► L'interno

La chiesa ha pianta
a T (
croce egizia), con cappelle che si aprono
sul
transetto; le tre
navate sono separate da pilastri ottagonali su cui si innalzano archi a
sesto acuto.
Come in altri edifici gotici italiani,
lo slancio verticale è attenuato dalla copertura a
travature lignee e dal camminamento
che corre sopra le arcate della navata centrale: la rinuncia alle
volte a crociera è motivata anche dalla sua eccezionale larghezza.
Un tramezzo in muratura divideva la parte della
chiesa destinata ai fedeli da quella utilizzata dai religiosi, ma Giorgio Vasari,
per volere di Cosimo de’ Medici, intervenne dal 1565 per mettere in atto le direttive
del Concilio di Trento. Vasari abbatté il tramezzo che impediva il contatto
diretto dei fedeli con l’altare, trasferendo nell’abside
il coro dei religiosi già al centro della navata.
Alle pareti laterali della chiesa, private di affreschi e cappelle, furono addossati
quattordici nuovi altari i cui dipinti – commissionati ai più noti
pittori dell’epoca – ripropongono la storia della Passione di Cristo
dall’Ingresso in Gerusalemme alla Pentecoste.
► Il transetto

La costruzione della chiesa cominciò dal transetto e dalle cappelle che vi si
affacciano, di cui le più importanti casate della zona ne ottennero
il patronato: tra le più famose le famiglie Bardi, Peruzzi, Benci, Niccolini, Alberti,
Castellani, Baroncelli e Spinelli.
Le cappelle furono decorate in tempi ravvicinati
con cicli di affreschi, così che
Santa Croce conserva le testimonianze più significative della pittura fiorentina
del Trecento.