Festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Il 14 settembre Santa Croce celebra la sua festa insieme a chi è in difficoltà.

Partire dai poveri e dalle povertà per capire meglio la realtà delle nostre città e immaginare il loro futuro: è il messaggio, ispirato a Francesco d’Assisi, che arriva da Santa Croce in occasione della festa della dedicazione della basilica che viene celebrata il 14 settembre.

Anche quest’anno saranno centocinquanta ospiti speciali, invitati tra coloro che ogni giorno frequentano le mense della Caritas, a fare festa nel chiostro del Brunelleschi con il cardinale Betori, le autorità cittadine, i francescani e i rappresentanti dell’Opera di Santa Croce. Per il secondo anno consecutivo la Comunità dei Frati minori conventuali e l’Opera di Santa Croce, con il prezioso supporto della Caritas diocesana e della Fondazione Caritas Firenze, hanno scelto di celebrare con un gesto significativo, nel segno più autentico della spiritualità francescana, il giorno dell’Esaltazione della Santa Croce.

La festa comincia alle 9, in basilica, con l’esposizione ai fedeli della reliquia lignea della Santa Croce, donata ai francescani da San Luigi di Francia nel 1258 insieme alla reliquia della Spina della corona di Cristo. Il reliquiario, in cristallo di rocca e argento dorato, è stato recentemente restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure ed è uno degli oggetti più preziosi del Tesoro della Basilica di Santa Croce.

Il programma della festa prevede, per le ore 11, la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Giuseppe Betori. A seguire il pranzo comunitario con i poveri della città.

Il tema della povertà e delle povertà sarà poi al centro di una tavola rotonda che vedrà protagonisti, nel pomeriggio (ore 17.30), coloro che in prima persona cercano di dare risposte, non solo a Firenze, al crescente disagio di tante persone. Si parlerà di mutamenti e di nuove forme di intervento. Il confronto, moderato da Riccardo Bigi di Toscana Oggi, sarà aperto dal saluto di Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, di Vincenzo Lucchetti della Fondazione Solidarietà Caritas Firenze, di Michele Minicucci, Responsabile di Segreteria Assessorato Educazione, welfare e immigrazione e di padre Giancarlo Corsini, rettore della basilica di Santa Croce. Intervengono padre Agnello Stoia, francescano conventuale e parroco della basilica più importante della cristianità, San Pietro in Vaticano, Alessandro Martini, coordinatore del progetto Oltre della Fondazione CR Firenze, Marzio Mori, responsabile dell’area accoglienza della Fondazione solidarietà Caritas Firenze e don Fabio Marella, vicedirettore della Caritas diocesana di Firenze.  

La festa sarà introdotta dalle riflessioni di don Roberto Gulino, segretario personale del cardinale Betori, di don Daniele Rossi, parroco di Sant’Ambrogio e di dom Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte che, rispettivamente l’11, il 12 e il 13 settembre, presiederanno in basilica la celebrazione eucaristica delle 18.00. 

Il reliquiario della Santa Croce e il suo restauro

La reliquia lignea della Santa Croce venne donata al convento da San Luigi di Francia nel 1258, insieme alla reliquia della Spina della corona di Cristo. Il reliquiario, in cristallo di rocca e argento dorato è stato recentemente restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure ed è uno degli oggetti più preziosi del Tesoro della Basilica di Santa Croce.

La stauroteca - così viene definita - è stata realizzata e firmata agli inizi del Trecento dall’orafo Bertuccio da Venezia, già fonditore di una delle porte bronzee della basilica di san Marco. La croce, di estrema raffinatezza, si caratterizza per la straordinaria trasparenza dei cristalli, messa in risalto dalla leggerezza della montatura. La fase più lunga e impegnativa del procedimento di restauro è stata proprio quella che ha riguardato i cristalli.

L’Opificio delle Pietre Dure, guidato dalla soprintendente Emanuela Daffra, ha realizzato l’intervento che ha visto impegnati i restauratori Paolo Belluzzo e Cinzia Ortolani del settore oreficerie. Il lavoro è stato allo stesso tempo anche un’importante esperienza didattica per gli allievi del IV anno della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto, che sono stati coinvolti in tutte le fasi, dall’analisi dello stato di conservazione alla progettazione di tutto l’intervento, dallo smontaggio alla pulitura, dal consolidamento e integrazione alla protezione e rimontaggio finali.