Giotto in Santa Croce

Visite speciali prima dell’apertura del cantiere di restauro della Cappella Bardi

Giotto, “San Francesco predica davanti al sultano (Prova del fuoco)", scena delle "Storie di san Francesco", 1317-1325, affresco. Firenze, Santa Croce, transetto destro, cappella Bardi

Giotto, San Francesco predica davanti al sultano (Prova del fuoco). Scena delle "Storie di san Francesco", 1317-1321 circa, affresco. Basilica di Santa Croce, cappella Bardi

La rigorosa e affascinante narrazione che Giotto fa della vita di San Francesco potrà essere ammirata partecipando a una serie di visite speciali, organizzate dall’Opera di Santa Croce ogni sabato dal 26 marzo al 23 aprile. Per i visitatori sarà l’ultima preziosa opportunità di vedere gli affreschi della Cappella Bardi prima dell’apertura del cantiere di restauro che avrà una durata di tre anni.

Nell’occasione viene proposto un percorso interamente incentrato sull’intenso rapporto tra Giotto e Santa Croce, con tappe di approfondimento alle Cappelle Bardi e Peruzzi e alla Cappella Baroncelli dove si conserva il maestoso polittico che raffigura L’Incoronazione della Vergine tra angeli e santi, una delle tre opere firmate dall’artista.

Le visite speciali sono gratuite, hanno una durata di circa 30 minuti e si tengono il sabato alle ore 11.00 e alle ore 15.00, con un massimo di venti partecipanti. I visitatori sono invitati a prenotarsi on line; sarà possibile partecipare alla visita anche prenotandosi presso la biglietteria del complesso monumentale, in base alla disponibilità dei posti. Il servizio di visita guidata è gratuito e non include il biglietto di ingresso, che per i residenti nel Comune di Firenze è gratuito.

Il restauro delle Storie di San Francesco, dipinte tra il 1317 e il 1321, costituisce un’occasione irripetibile per conoscere i segreti di Giotto e delle sue scelte riguardanti le tecniche della pittura murale.

La cappella Bardi ha sofferto vicende conservative tormentate e ha una rilevanza particolare nel processo che segna la nascita della grande tradizione italiana del restauro. A 61 anni dall’ultimo intervento sull’opera ne è oggi necessario uno nuovo, essenziale per la conservazione e prezioso per approfondire la conoscenza delle tecniche di Giotto.

Il restauro, che durerà tre anni, è stato affidato dall’Opera di Santa Croce all’Opificio delle Pietre Dure e avrà il sostegno decisivo dell’Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano (ARPAI) e della Fondazione CR Firenze, oltre che del Ministero della Cultura.