Restauro di Stefano Ricci "Cenotafio di Dante Alighieri". Firenze, Santa Croce

Cenotafio di Dante Alighieri

Il monumento si trovava complessivamente in buono stato di conservazione, fatta eccezione per i consistenti depositi delle polveri sospese nell’aria che ne ricoprivano la superfice, ma non era stato più oggetto di una manutenzione specifica dall’alluvione del 1966, tanto da portare ancora ben visibili sul marmo le tracce del fango.

Nella parte inferiore del cenotafio – più esposta e al contatto diretto del pubblico – erano presenti danni come macchie, schizzi e scritte eseguite con matita o pennarelli (come al di sotto del piede sinistro e sulla veste della Poesia).

Il Cenotafio di Dante Alighieri di Stefano Ricci e le prime fasi del restauro

Gli elementi in metallo si presentavano offuscati in maniera disomogenea: le due corone in lega di rame risultavano più appesantite dai depositi, mentre le lettere sottostanti, pulite per le varie ricorrenze, più luminose. La doratura della scritta centrale era annerita e in alcune lettere mancante anche della preparazione sottostante. L’iscrizione superiore «Onorate l’altissimo poeta» aveva perduto la doratura superficiale portando a vista la preparazione delle lettere scolpite nel marmo. Non più leggibili invece, perché totalmente mancante la doratura, i versi della Divina Commedia nel libro tenuto in mano dalla Poesia.

Restauro di Stefano Ricci "Cenotafio di Dante Alighieri". Firenze, Santa Croce

Pulitura della Poesia che mostra il livello dei depositi incoerenti

Le operazioni principali del restauro sono consistite nella spolveratura, nel preconsolidamento, nelle indagini stratigrafiche e nella pulitura delle superfici.

A questa fase ne è seguita un’altra, localizzata, che ha fatto ricorso alla tecnologia laser. Sono state poi effettuate le fasi del consolidamento superficiale, degli incollaggi, dei risarcimenti e delle stuccature; infine il trattamento degli elementi in ferro e delle parti decorative del fondo della ghirlanda.

Attenzione particolare è stata rivolta al trattamento delle dorature con l’integrazione delle lacune mediante stesura della preparazione simile all’originale e della foglia d’oro secondo le tecniche antiche, cercando di armonizzare il più possibile, ma volendo mantenere evidente la differenza tra le iscrizioni originali ottocentesche e quelle aggiunte sul basamento nel 1965 in occasione dell’anniversario della nascita di Dante.

Pulitura a laser e integrazione delle dorature

Stefano Ricci, “Cenotafio di Dante Alighieri”, 1818-1829, marmo. Firenze, Santa Croce, navata destra
Stefano Ricci, Cenotafio di Dante Alighieri, 1818-1829
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